Il rito della pesca

Ciccio, pescatore di mestiere, mi attende per una battuta di pesca con lui e Ahmin, suo amico e collaboratore nella sua quotidiana fatica. Subito dopo il tramonto, lasciamo nel buio i contorni del molo per raggiungere il mare aperto. Il ruggito del motore copre il rumore dello scafo che frange il mare e in lontananza si scorgono le luci della Versilia. Giunti nella … Read More

Sui Sentieri di Ötzi

Nel 1919, con il trattato di S. Germain, l’antico Tirolo (“La terra tra i monti”) venne diviso:
la parte nord rimase all’Austria mentre quella sud fu annessa all’Italia. Ciononostante, i pastori Venosti e della Val Senales non persero i diritti di fruire dei pascoli della valle, come stabilito nel XIV secolo con il contratto stipulato con i contadini della val di Vent.

Grazie a questo “nulla osta”, la “transumanza” tra i due stati sovrani avviene ancora oggi, ogni anno, ad un’altitudine di 3500m. Si tratta del passaggio di bestiame più alto in Europa, per le stesse vie attraverso i ghiacciai del Similaun, dove il 19 settembre del 1991 venne trovato Ötzi, “l’uomo venuto dal ghiaccio”.

Sarajevo Red Line

Aprile 2012. Vent’anni sono passati dall’inizio dell’assedio di Sarajevo da parte dell’Armata Popolare Jugoslava (JNA), un assedio ed un massacro durato mille giorni, dal 5 aprile 1992 al 29 febbraio 1996, durante il quale morirono 11.541 civili, di cui 1.600 bambini.

Il regista teatrale Haris Pasov, in occasione del ventennale della tragedia, ha voluto commemorare le vittime con una scenografia surreale: 11.541 sedie rosse, vuote, lungo tutto il viale Maresciallo Tito. Hanno partecipato all’installazione le autorità di tutte e tre le etnie: serbo bosniaci, bosniaci musulmani e bosniaci croati. In una delle foto il papà di una delle vittime discute con il regista chiedendogli di togliere la sedia che rappresenta suo figlio perché le sedie sono state fornite da una ditta serba. Curiosamente e paradossalmente, in contemporanea, davanti al parlamento bosniaco, i soldati delle tre fazioni che durante il massacro si sparavano contro, manifestano per avere riconosciuti i propri diritti: sono gli “esodati” bosniaci cui il governo aveva promesso i sussidi di tutela.