Aprile-maggio 2011
Villa Bottini
Lucca.
36 immagini stampa digitale, cm75x50
 
Non hanno muri, non stanno né di qua né di là.
Loro trapassano i muri del colore, dell’odio razziale, religioso, politico e delle diversità, sono impalpabili e ovunque in un certo senso le vittime di Auschwitz continuano ad esistere…
Noi però vediamo il loro non esserci ma sotto forma di oggetti che ci sono ancora. Sotto forma di valigie, delle loro montagne di valigie; sotto forma di occhiali, delle loro montagne di occhiali; sotto forma di capelli, delle loro montagne di capelli… Le loro anime appaiono vaganti, che entrano ed escono dai vuoti dei barattoli del gas Zyklon B, “delle loro montagne di barattoli di Ziklon B.” Sono lì a ricordarci, implacabilmente la grande tragedia della quale l’umanità si è macchiata…
 
In tedesco Vernichtungslager ha un significato più orribile di sterminio: vuol dire trasformare in nulla, cioè annientare.
 
 
Auschwitz
 
Auschwitz
 
Auschwitz